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Grazie alle monete bizantine (solidi, semissi, tremissi, tetarteron, histamenon nomisma, follis, decanummi, silique etc.) vengono rievocati i fasti di un antico impero, che aveva a capo la favolosa Bisanzio, la Nova Roma, rifondata da Costantino dopo un sogno profetico, che gli aveva indicato il luogo dove costruire la "sua" città.
Meno conosciute delle romane, le monete bizantine ci incantano per le loro rappresentazioni di Cristo, della Madonna, di Santi ed Arcangeli, che nella loro staticità ci fanno pensare agli affreschi dell'arte paleocristiana.
Collezionarle è anche rivivere questi primi momenti della spiritualità cristiana.
Regala una moneta bizantina da collezione, un regalo di grande significato storico e spesso religioso.
Troppo spesso, tendiamo a considerare l'Impero bizantino come un qualcosa che non ci appartiene e, di conseguenza, ci interessiamo poco della sua storia e siamo incapaci di "ascoltare" quello che hanno da raccontarci le sue monete. Probabilmente, è proprio il termine moderno "Impero bizantino" a creare questo distacco. Quello che noi oggi definiamo con questo termine, non è altro che l'Impero romano d'Oriente. Nel 395 d.C., l'Impero Romano venne suddiviso in 2 parti: l'Impero romano d'Occidente di tradizione latina e l'Impero Romano d'Oriente di tradizione greca. Il primo, terminò la sua esistenza nel 476 d.C., mentre il secondo proseguì per quasi un altro millennio, fino al 1453. Gli stessi abitanti di quello che per noi è l'Impero bizantino, si consideravano discendenti diretti dell'Impero romano di Augusto e si chiamavano Romei, romani di lingua greca, e non bizantini come li definiamo oggi.
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